Grande affluenza alla presentazione del libro sulla scuola di Gradisca

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Mercoledì 7 gennaio 2015 alle ore 17.30 è stato presentato il libro «Storia di una scuola centenaria a Gradisca d’Isonzo – L’edificio della scuola media “Francesco Ulderico della Torre” e le sue vicende lunghe un secolo» di Silvia Grion e Gianpiero Iurig, a cura di Italia Nostra onlus – Sezione di Gorizia, presso l’aula magna “G. B. Maccari” della scuola media “F. U. della Torre” a Gradisca d’Isonzo (GO).
La pubblicazione è una delle iniziative inserite all’interno del contenitore del centenario dell’edificio scolastico di via Roma 22 a Gradisca d’Isonzo (1914-2014/1915-2015) con lo scopo di celebrare l’importante traguardo dei 100 anni di “vita” del complesso scolastico.
La data scelta per la presentazione è altamente simbolica: il 7 gennaio 2015 ricorrono i cent’anni dall’inaugurazione dell’edificio scolastico.
Un “superbo ed ampio” immobile terminato alla fine del dicembre 1914, come riportato sul mosaico del pavimento della bussola d’ingresso, ma inaugurato nell’anno successivo dopo le vacanze di Natale, il 7 gennaio 1915. Atteso da anni, diventò finalmente la sede definitiva dell’istituto magistrale di Gradisca.
La serata del 7 gennaio 2015 non è stata semplicemente la presentazione di un libro, ma molto di più. Un momento per celebrare, festeggiare e ricordare un complesso scolastico che è “custode” fisico di ricordi e memorie di molte persone, luogo di istruzione e formazione di molte generazioni che in quell’edificio “hanno vissuto” o “stanno vivendo” parte della loro vita e che è parte integrante del patrimonio architettonico della città.
Appuntamenti come questi servono per divulgare, diffondere e raccontare il mondo in cui si vive quotidianamente, suggerendo ogni tanto di fermarsi un attimo a guardare meglio e con più attenzione la realtà per scoprire e conoscere. E ciò che si conosce, si può amare. Potendolo difendere e tutelare.
Un’occorrenza come quella del centenario dell’edificio scolastico acquisisce valore e senso se sentita, vissuta e partecipata dalle persone, dalla comunità stessa che la considera come un traguardo importante e parte della propria storia. E la partecipazione di molte persone questo mercoledì l’ha dimostrato.
Sono intervenuti alla serata, oltre ovviamente ai due autori del libro Silvia Grion e Gianpiero Iurig, Maddalena Malni Pascoletti,  presidente di Italia Nostra onlus – Sezione di Gorizia , associazione editrice del volume, il preside della scuola secondaria di I grado “F. U. della Torre” Germano Lusnig, il sindaco del Comune di Gradisca d’Is. Linda Tomasinsig, il presidente della BCC di Lucinico, Farra e Capriva Renzo Medeossi. A chiusura della serata è intervenuta la storica ed ex prof.ssa della scuola Francesca Boscarol.
L’inizio dell’appuntamento-evento è stato annunciato dal suono di una campanella, con un ritorno al passato di un secolo fa: “Al suono di una campanella cent’anni fa iniziò la “vita” di questo edificio scolastico, accogliendo i primi alunni il 7 gennaio 1915” è la frase recitata dalla voce fuori campo di un’alunna della scuola di oggi ed ascoltata dai presenti tutti in piedi. Sullo sfondo veniva proiettata una cartolina celebrativa dell’occorrenza.
Dopo i saluti  gli autori del libro, Silvia Grion e Gianpiero Iurig – due giovani laureati in Architettura –, hanno introdotto la propria esposizione.
“Questa sera vi presenteremo un libro ma allo stesso tempo vi racconteremo l’edificio e la sua storia, offrendovi elementi, dettagli, particolari che, visti superficialmente, sembrerebbero non dire nulla ma che analizzati, contestualizzati e spiegati riportano alla memoria il passato dell’imponente fabbricato. Conoscendo il presente, il viaggio nel passato ha inizio, vi riporteremo ad oltre cento anni fa, alle origini di tutto, quando si discuteva su quale fondo scegliere per erigere l’edificio, si stendeva il progetto e successivamente si dava avvio ai lavori. Un secolo ripercorso attraverso il racconto delle diverse scuole che ebbero sede nel fabbricato, alle “pause militari” dovute alle due guerre mondiali e alle difficoltà, ma anche alle novità, che, ieri come oggi, interessarono la vita scolastica ed il suo immobile.
Una narrazione per scoprire e conoscere meglio l’edificio scolastico frequentato in gioventù come alunni, in seguito come insegnanti e personale scolastico oppure come genitori. Oppure semplicemente perché curiosi ed ammiratori di questo imponente fabbricato. Lo scopo del libro e di questa presentazione è appunto farvelo conoscere. E perché no, in questo modo farvelo amare un po’ di più.”
Un’esposizione però diversa dal solito che non ha voluto ripercorrere la storia dell’edificio in ordine cronologico, bensì offrire ai presenti elementi e dettagli tutt’ora esistenti nell’immobile e tramite cui ricostruire vicende, trasformazioni e spaccati di vita.
Tutto è iniziato osservando l’aula magna in cui gli uditori si trovavano. Si sono potuti ammirare dettagli poco visibili ad uno sguardo veloce, come ad es. il particolare della decorazione vegetale lungo il bordo del soffitto – con agli angoli una rosetta in stucco –, e scoprirne degli altri apparentemente anonimi. Quest’ultimi, come ad es. la nicchia nel muro dell’aula magna, hanno dato avvio ad un viaggio nel passato, permettendo ai presenti di scoprire molto di più su questo edificio centenario. Si è potuto così sapere che l’edificio era scaldato da molte stufe a legna, quando e perché fu costruito l’edificio, nonché cosa portò alla sua edificazione ed alla scelta del sito in cui ora si erige.
Ritornando al presente, si è potuto osservare il complesso scolastico oggi, che non appariva poi così tanto diverso da 100 anni fa. Anche in questo caso gli autori si sono soffermati su dettagli e particolari che incuriosiscono l’occhio: come le finestre oblique o la torretta della facciata posteriore che nascondono allo loro interno elementi architettonici di pregio.
Una narrazione attraverso le strutture ancora esistenti ed altre scomparse – che hanno però segnato in modo indelebile la vita del fabbricato –, nonché accedendo a luoghi normalmente non accessibili e visitabili ai più, come il sottotetto ed il seminterrato che nascondono autentiche testimonianze di pregio.
Le guerre inevitabilmente hanno segnato la vita dell’edificio e portato a cambiamenti importanti. Ma nella sua essenza l’edificio scolastico ha mantenuto inalterate le sue qualità spaziali ed architettoniche.
Ma non solo gli elementi architettonici permettono di raccontare la storia secolare di questo edificio, anche i nomi e cognomi che lo contraddistinsero. Ad esempio attraverso le intitolazioni che ebbero le diverse scuole ospitate nell’edificio oppure gli spazi ed i locali interni.
Durante la serata gli autori hanno offerto, per fatti singoli ed episodi, alcuni aspetti della storia di questo edificio, toccando però l’intero arco dei suoi cent’anni di vita. Molto altro ovviamente lo si potrà scoprire leggendo il libro, quanto esposto è stato solo un’“assaggio”.
Silvia Grion e Gianpiero Iurig hanno concluso la loro esposizione ricordando come per celebrare i 100 anni dell’edificio, il 22 maggio 2014, giorno d’inizio delle celebrazioni del centenario, sia stato piantato un ulivo nel cortile della scuola.
Augurandosi: “Vivat, crescat, floreat!*” (Che viva, cresca e prosperi!). Ed altri cent’anni a questo “superbo edificio”!
[* Si tratta della frase beneaugurale pronunciata dal luogotenente di Trieste Corrado Hohenlohe durante i festeggiamenti per la posa e benedizione della prima pietra dell’edificio scolastico (2 dicembre 1912).]

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