Presentazione del volume con i progetti vincitori del “Premio Architetto Mario Chinese”

Lunedì 11 maggio alle ore 17.30 presso la Sala della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci 2, Gorizia si è tenuta la presentazione della pubblicazione dedicata al “Premio architetto Mario Chinese” dal titolo Sei progetti per il territorio goriziano. Esperienze conservative e strategie d’intervento.

Il “paesaggio lento” tra Aquileia e Grado di Silvia Grion di San Lorenzo Isontino, il Castello di Gradisca d’Isonzo di Alessandra Monorchio di Gradisca d’Isonzo, l’ex Nuova Torcitura di Sagrado di Federica Montano di Monfalcone, la stazione ferroviaria di Redipuglia di Alessandro Morgera, un Museo all’aperto per Monfalcone di Michela Spangher e il Palazzo Studeniz a Gorizia di Francesco Babich, sono i sei progetti vincitori e segnalati della prima edizione del concorso contenut all’interno del volume e presentati dai giovani autori architetti. Oltre alla presidente della sezione Maddalena Malni Pascoletti e alla vicepresidente Elisa Trani, sono intervenuti Damiana Chinese, l’architetto Giulio Avon, il professor Vittorio Foramitti dell’Università di Udine e il professor Sergio Pratali dell’Università di Trieste.

Il Premio, istituito in memoria dell’architetto Mario Chinese, presidente della sezione dal 2000 al 2006, è stato organizzato dalla Sezione di Gorizia di Italia Nostra in collaborazione con la famiglia Chinese, con il Dipartimento di Ingegneria civile e Architettura dell’ Università degli Studi di Udine e con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Trieste e rivolto a tesi di laurea in architettura, discusse presso gli atenei regionali tra il 2005 e il 2012 sugli argomenti del restauro, conservazione, valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico della provincia di Gorizia. L’intento era quello di coniugare la ricerca e lo studio del passato con la proiezione fattiva e dinamica verso il futuro, quale modo migliore per onorare lo spirito che aveva connotato la lunga militanza di Mario Chinese nella nostra associazione.

I risultati di tale iniziativa, che ora sono sotto gli occhi di tutti in questo volume, ci confermano nell’intuizione di quattro anni fa e ci incoraggiano a promuovere una nuova edizione del premio, destinata ai laureati in Storia dell’arte e in Beni culturali, ancora una volta – ne siamo convinti – in perfetta sintonia con i valori nei quali Mario Chinese così fermamente credeva.

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