Restauri. Porta Leopoldina

La Porta Leopoldina, monumentale ingresso al borgo castellano, costruito nella seconda metà del Seicento, si presenta con una struttura solenne e compatta dal carattere robusto e pesante caratterizzata dalla regolare disposizione di conci o bugne lapidee semicilindriche dalla particolare forma “a bauletto” che ne determinano i due ordini superiori e ornata da un ricco apparato decorativo di pregio storico evocativo.
immagine3
Il basamento in blocchi lapidei squadrati incornicia l’apertura principale ad arco attraverso la quale si accede al Borgo Castello ed a lato una piccola pusterla consente il passaggio dei pedoni.Tre lesene dal fusto in conci lapidei sporgenti, provviste di base e capitello ornati, sostengono una trabeazione con fregio e cornice dalle superfici lineari; una lapide con epigrafe in latino testimonia lo storico avvenimento della visita effettuata nel settembre del 1660 alla città di Gorizia dall’Imperatore Leopoldo I d’Austria.
immagine5
Ai lati della Porta sono sistemati lo stemma della Contea e lo stemma con l’insegna di Ernesto Federico di Herberstein, Capitano della Contea di nomina Imperiale. Sopra l’arco d’ingresso è collocata una lastra contenente l’imponente bassorilievo dell’aquila bicipite, più volte rimossa e riposizionata in opera anche dopo aver subito gravi danneggiamenti e con l’aggiunta della scritta: “VENNE IL DÌ NOSTRO 4 NOVEMBRE 1918 “.
immagine6
Il restauro è stato realizzato a seguito di una apposita convenzione tra il Comune di Gorizia proprietario dell’opera, la Fondazione Ca.Ri.Go finanziatrice dell’intervento e Italia Nostra Onlus Sezione di Gorizia che ha seguito le fasi di progetto e direzione lavori con il vice Presidente della Sezione architetto Elisa Trani e l’impresa esecutrice, la ditta Esedra Restauro Conservazione di Udine, con la supervisione della Soprintendenza ai Beni Storico Artistici del Friuli Venezia Giulia.
immagine7
L’annerimento della facciata lapidea ha contribuito ad occultare la bellezza dei giochi di colore delle pietre stesse, volutamente assemblate ed “emerse” dopo l’intervento.
Per ricomporre la leggibilità del manufatto, è stato necessario restituire continuità alla superficie attraverso interventi di stuccatura, sigillatura, consolidamento e integrazione delle lacune.
immagine2
Fra le operazioni di intervento realizzate, quelle di pulitura e stuccatura hanno rappresentato le fasi più critiche e delicate: per una mirata e corretta definizione di questi interventi sono stati predisposti una serie di test per verificarne l’efficacia nel restituire leggibilità al monumento, senza produrre danni sulla pietra.Tutte le nuove stuccature sono state realizzate utilizzando impasti di inerte e legante con caratteristiche simili al materiale esistente confezionando caso per caso, numerosi campioni per definire le mescolanze più idonee con i toni di colore desiderati.
Non esiste il recupero dì un’immagine perduta, perché quella attuale è l’unica autentica!