Restauri. San Giovanni Nepomuceno (Piazzutta)

La statua lapidea devozionale a San Giovanni Nepomuceno martire, protettore dei ponti, presente in “ Borgo Piazzutta” è stata restituita alla Comunità del Quartiere di Montesanto-Piazzutta da sempre molto affezionata alla statua del Santo, dopo un intervento di restauro conservativo necessario per la valorizzazione artistica, estetica, storica e religiosa di un opera d’arte.
e
Il restauro è stato realizzato a seguito di una apposita convenzione tra il Comune di Gorizia proprietario dell’opera, la Fondazione Ca.Ri.Go finanziatrice dell’intervento e Italia Nostra Onlus Sezione di Gorizia che ha seguito le fasi di progetto e direzione lavori con il vice Presidente della Sezione architetto Elisa Trani e l’impresa esecutrice, la ditta Esedra Restauro Conservazione di Udine, con la supervisione della Soprintendenza ai Beni Storico Artistici del Friuli Venezia Giulia.
immagine1
I lavori di restauro hanno messo in luce una particolarità emersa durante l’intervento: il curioso e singolare “collage” di due statue diverse attribuibili alla mano di Giovanni Battista Mazzoleni. Come confermato dalle analisi scientifiche di laboratorio, l’opera scultorea realizzata in marmo di Aurisina tipo Granitello evidenzia un litotipo proveniente da due qualità differenti: tale elemento assolutamente sconosciuto prima dell’intervento di restauro ha consentito di rilevare che, con ogni probabilità, la statua non è stata realizzata come unico elemento, né scolpita dal medesimo artista, ma il busto e la testa appartengono ad “un San Giovanni Nepomuceno”…la tonaca e le gambe appartengono ad “altro San Giovanni Nepomuceno”.
43
Contraddicendo la tradizionale attribuzione delle sculture del Nepomuceno (quella sita in Piazzutta e quella sita sul Ponte del Torrione) a Giovanni Battista Mazzoleni (1699-1769) attivo a Gorizia alla fine della prima metà del Settecento, appare chiaro, ad una attenta osservazione, il riconoscimento alla bottega del Mazzoleni della parte spettante all’”artista del busto”, che muove i panneggi della veste con pieghe profonde e lisce, mentre ad altro lapicida artigiano quella dello “scultore delle gambe”, che semplifica i volumi con poche pieghe e con piccole scanalature prive di evidenza plastica.
h
La riqualificazione tutta l’area urbana con opere di arredo vegetale, compresa l’illuminazione dell’opera a beneficio di tutto il crocevia ha consentito di riconsegnare ai cittadini uno dei “gioielli di valore storico artistico” appartenenti al Patrimonio Culturale della città.
immagine2