Gorizia. Monastero di Sant’Orsola

Per la propria pubblicazione del 2010 la Sezione ha scelto le opere d’arte delle Madri Orsoline restaurate con il contributo del Ministero per i Beni Culturali, della Regione FVG e della Fondazione Carigo. Quando nel 2013 è stata preannunciata la chiusura della scuola, la Sezione si è mobilitata per garantire che il patrimonio, di cui le Madri Orsoline si sono sempre prese cura in modo esemplare, rimanesse a Gorizia. In particolare con la fattiva collaborazione delle Madri Orsoline, la Sezione ha organizzato un incontro-evento il 7 giugno 2013 presso il loro Istituto, nato dall’esigenza di sensibilizzare la cittadinanza riguardo al patrimonio di storia e d’arte del Monastero di Sant’Orsola, un patrimonio materiale e morale profondamente legato alla storia del nostro territorio, che si voleva fosse conservato a Gorizia nella sua unità. In seguito si è deciso di costituire un “Comitato 341” così chiamato dal numero di anni di presenza ininterrotta in città delle Madri Orsoline. Contemporaneamente la Sezione ha segnalato il problema alla Soprintendenza per i Beni Storico Artistici del FVG, offrendo la propria collaborazione alla ricerca di una soluzione rispettosa della tutela e della valorizzazione del patrimonio. Inoltre, quando le Madri Orsoline hanno avviato l’iter per sottoporre a “dichiarazione di interesse culturale” il Monastero di S. Orsola, Villa Ceconi e il relativo parco storico, la Sezione ha offerto la sua collaborazione, facendo presente alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici del FVG, l’importanza e l’urgenza dell’iniziativa delle Madri Orsoline, al fine di accelerarne la procedura: in data 23 ottobre 2013 è stato emesso il decreto Ministeriale di vincolo al complesso architettonico, ai sensi dell’art.10, comma 1, del D.Lgs. 42/2004.